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L’Italia ad Amsterdam (artikel in het Italiaans)

Dora Gatti, van oorsprong Romeinse maar sinds enige jaren woonachtig in Amsterdam, schrijft regelmatig een blog in het Italiaans. Deze keer over een beetje Italië in Amsterdam. Een aantal woorden (die in het verhaal vetgedrukt zijn) worden onder aan de blog vertaald of verduidelijkt.

Nemo-Renzo-Piano-Amsterdam

‘Gli italiani sono un popolo di migranti. Hanno girato il mondo e spesso si sono stabiliti in un nuovo paese. Anche in Olanda, terra di ricchezze e di duro lavoro.

Leggo nelle cronache che i primi italiani ad avere contatti e rapporti commerciali con l’Olanda durante il Secolo d’Oro olandese sono stati mercanti, come Bartolotti, da Bologna, che arrivò ad Amsterdam e diventò presto uno degli uomini più ricchi della città. Vediamo ancora la sua splendida casa su Herengracht (ai numeri 170-172).

Bartolotti-Herengracht-Amsterdam

Nell’800 sono arrivati lavoratori italiani stagionali, partiti dal Nord Italia. Erano spazzacamini, terrazzieri e gelatai. Sono poi arrivati durante tutta la prima metà del novecento un gran numero di lavoratori italiani. Negli anni ’60 la comunità italiana contava già migliaia di persone. Questi ultimi emigrati venivano dalle regioni del Sud, erano quasi analfabeti, soli ed emarginati. Lavoravano nelle miniere e più tardi nei cantieri navali e nelle fabbriche. Dagli olandesi erano descritti come ‘cortesi di natura, gentili e affascinanti ed estremamente preoccupati del bell’aspetto’. Insomma la fama degli italiani era principalmente quella di ‘latin lovers’ e difatti dopo alcuni anni di lavoro molti di questi uomini non sono tornati in Italia, ma hanno sposato donne olandesi e sono rimasti qui.

Ogni tanto ho incontrato alcuni di questi italiani ad Amsterdam e ho parlato con loro. Vivono qui da moltissimi anni e mi hanno raccontato storie di famiglia e di emigrazione – come un anziano barista fuggito da una famiglia di diciotto figli del Sud Italia.

Incuriosita, ho letto molto su di loro e ho cercato tracce di questa Italia.

Una particolarità della comunità italiana di antica generazione è certamente quella di aver importato in Olanda il gelato. Tutti conoscono le gelaterie Pisa, Monte Pelmo o Tofani ad Amsterdam, Roberto Gelato e Venezia ad Utrecht, Florencia a Den Haag, ma forse non molti sanno che tutto è cominciato con i carretti, che gli italiani tiravano in giro per la città. Erano colorati e allegri, e vendevano gusti speciali. All’inizio furono un’attrazione turistica, poi una moda per la società olandese, infine anche gli olandesi cominciarono a produrre gelato.

ijskarretje

C’erano però due altre categorie molto particolari di italiani in Olanda e ovviamente ad Amsterdam: i terrazzieri e i figuristi. I terrazzieri facevano pavimenti, cucine e bagni in granito, provenivano principalmente dal Friuli e il loro quartiere in Amsterdam era Oosterparkbuurt, quasi una ‘Klein-Italië’.

I figuristi venivano dalla Toscana e producevano statuine di gesso per le chiese cattoliche o da vendere nei mercati o nelle case private. Facevano anche stucchi decorativi per le chiese, e nella Vondelkerk di Amsterdam è possibile ammirare un bel esempio di stucchi realizzati da uno dei Sargentini, nota famiglia italiana di figuristi che aveva la sua sede nel Jordaan. Molti di questi artigiani in seguito hanno lasciato il loro lavoro per trasformarsi in gelatai.

Cosa è rimasto nelle città olandesi e in particolare ad Amsterdam di questi antichi lavori? Quasi nessuna traccia e quasi nessuna memoria.

Certamente sopravvive ancora il gelato e le antiche gelaterie, ma quella parte dell’Italia più tradizionale, fatta di artigiani e operai, è praticamente scomparsa.

Ma non del tutto, secondo me. Ad Amsterdam è possibile trovare artisti italiani che lavorano con differenti materiali e realizzano opere che hanno radici nella grande tradizione italiana dell’arte e dell’artigianato.

Se giriamo per la città riusciamo ancora a riconoscere lontane ispirazioni dell’architettura italiana dal rinascimento al neoclassicismo, in alcune forme di edifici come De Burcht di Berlage, ispirato agli edifici comunali delle città toscane, De Beurs van Berlage, alcuni palazzi sui canali, la casa Italië nel complesso Zevenlandenhuizen di Kuipers (in Roemer Visscherstraat 26), ma anche l’architettura complessiva del Palazzo Reale e l’idea tutta rinascimentale della planimentria della città dentro la cintura dei canali.

Beurs-van-Berlage-Amsterdam

Architetti italiani hanno progettato importanti edifici della città: il NEMO di Renzo Piano e l’interno del Conservatorium Hotel di Piero Lissoni.

L’Italia si ritrova nei numerosi ristoranti italiani della città, alcuni molto rinomati e autentici. A me piace mangiare la cucina italiana del ristorante Koevoet, che unisce la tradizione della cucina del Sud Italia con l’ambiente tipicamente olandese di un antico eetcafè della fine dell’ottocento.

L’Italia ad Amsterdam – unisce due mondi fantastici.’

si sono stabiliti > hebben zich gevestigd
stagionali > seizoens-
spazzacamini > schoorsteenvegers
terrazzieri > terrazzowerkers
emarginati > gemarginaliseerd
bell’aspetto > uiterlijk
anziano > bejaard
incuriosita > nieuwsgierig geworden
carretti > handkarren
figuristi > beeldenmakers
statuine di gesso > gipsen beelden
artigiani > handwerklieden
radici > wortels, oorsprong
riconoscere > herkennen
edifici comunali > gemeentehuizen
la cintura dei canali > de grachtengordel
rinomati > beroemde

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